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Imprese sociali che nascono e crescono, anche grazie alla capitalizzazione di CFI, all'interno del progetto europeo small2big: Cooperativa RAPHAËL

FotografiaFondata da don Pierino Ferrari quasi quarant’anni fa, a Clusane di Iseo, la cooperativa sociale Raphaël, sostenuta anche da CFI, è una delle più belle realtà presenti nel territorio bresciano. L’azienda lombarda, formata da 11 soci lavoratori, gestisce una serie di servizi sanitari, socio-sanitari e riabilitativi orientati in via prioritaria, ma non esclusiva, alla prevenzione e alla diagnosi precoce delle patologie, con particolare attenzione a quelle oncologiche, all’assistenza sanitaria ambulatoriale e alla cura e assistenza del malato a domicilio. “La nostra cooperativa - dice Silvia Mombelli, vicepresidente di Raphaël, nome di origine biblica che significa ‘medicina di Dio’ - opera perseguendo l’interesse generale della comunità, attraverso la promozione umana e il supporto al benessere integrale della persona. Poniamo a fondamento del nostro operare il rispetto della persona nella sua dignità e interezza. Porre al centro la persona, e non la malattia,  ci ha consentito fin dall’inizio di avere chiara l’importanza di una visione complessiva che andasse oltre l’erogazione di prestazioni sanitarie”. Un concetto che sembra trovare conferma  in ogni singola parola di questa breve intervista, che la icvepresidente Mombelli ci ha concesso, parlando anche del progetto europeo Small2big, rivolto a finanziare le imprese sociali.

Vicepresidente Mombelli, ci può dire qualcosa di più riguardo ai vostri servizi?
La nostra cooperativa lavora nei territori dei distretti Garda, Bassa Bresciana Orientale e Sebino. Inizialmente, operavamo solo a livello ambulatoriale;  poi, anche a domicilio, per il territorio del Lago di Garda, al fine di consentire le cure alla fascia di popolazione più debole, impossibilitata ad accedere a prestazioni ambulatoriali.  I servizi dei nostri ambulatori  -  che si trovano a Desenzano del Garda, a Calcinato e a Clusane - riguardano, soltanto per citare i principali settori d’intervento, la prevenzione primaria, l’attività oncologica e le attività sanitarie specialistiche anche in regime di accreditamento con il Servizio Sanitario Nazionale. Se dovessi menzionare uno solo dei nostri servizi “storici”,  parlerei della prevenzione oncologica,  che costituisce da sempre uno dei cardini dell’attività negli ambulatori Raphaël.  Da circa quarant’anni, la cooperativa ha sviluppato un know how specifico, continuamente affinato, per la prevenzione oncologica personalizzata. A questo, anche in considerazione dell’impatto delle malattie cardiovascolari sulla sopravvivenza e la qualità di vita della popolazione occidentale, abbiamo affiancato la prevenzione cardiovascolare.

E se dovesse citare qualcuno dei servizi nati più di recente?
Nel 2019 abbiamo messo a punto un moderno servizio di endoscopia digestiva.  La caratteristica del servizio è di avere un’organizzazione spaziale perfettamente funzionale alla procedura diagnostica, di possedere livelli di qualità e di sicurezza molto elevati e di essere dotato di strumentazioni di sterilizzazione all’avanguardia. Presso il laboratorio di Desenzano del Garda, poi,  abbiamo attivato un servizio legato alla Terapia del Dolore, un approccio medico che studia il dolore cronico, individua ciò che l’ha causato e determina la terapia migliore per gestirlo.

Quali sono i vostri punti di forza?
I nostri ambulatori medici offrono servizi di assistenza sanitaria accessibili e convenienti per  tutti;  abbiamo un approccio alla cura che favorisce la continuità dell'assistenza;  ci avvaliamo di  un team multidisciplinare di professionisti sanitari che lavorano in sinergia per garantire una presa in carico completa e integrata dei pazienti. Per non parlare dell’utilizzo delle tecnologie più avanzate per la diagnosi e il trattamento delle malattie e dell’importante lavoro di prevenzione che svolgiamo. Questi, direi, sono i nostri punti di forza.  Insieme alla capacità di individuare nel volontariato quel valore aggiunto che da sempre accompagna la nostra esperienza di cooperazione. Quello che ci contraddistingue è di essere veramente una realtà no profit, che gode della gratuità di servizi offerti con competenza da molte persone, a cominciare dagli amministratori della cooperativa.  

Che cos’è “Laudato Sì”?
L’edificio chiamato “Laudato Sì’, che si trova a Desenzano del Garda,  si configura come una “Cittadella della Salute”, una Casa della Comunità prossima al territorio che offre risposte integrate ai bisogni di salute primari.  All’interno ci sono un punto prelievi, alcuni ambulatori di medicina generale della cooperativa Medicinsieme, una comunità religiosa composta da quattro suore della Congregazione delle Missionarie Francescane del Verbo Incarnato, la sede dei servizi domiciliari e uno dei tre poliambulatori specialistici della cooperativa  Raphaël, accreditato con il Servizio Sanitario Nazionale.

La missione principale della vostra cooperativa è quella di servire la comunità attraverso alcuni servizi sanitari e socio-sanitari, ambulatoriali e domiciliari, e di promuovere il benessere sociale.  Come si innesta in tutto questo il progetto Small2big?
Per offrire al meglio i nostri servizi vogliamo continuare ad investire, sempre con un occhio di riguardo alla sostenibilità, utilizzando alcuni strumenti finanziari. Come il progetto Small2big, che ci ha consentito di coniugare sviluppo e sostenibilità, dandoci la possibilità di realizzare l’Ospedale di Comunità “Genesaret”, uno spazio dedicato alla degenza “leggera” e breve, intermedia fra l’ospedale e il domicilio, funzionale alla ripresa del malato. “Genesaret” accoglierà contemporaneamente 30 persone distribuite in 20 camere. Un luogo dove accogliere chi ha ancora bisogno di cura, coniugando atmosfera familiare, professionalità del personale sanitario e qualità delle attrezzature.

La vita può essere capita solo all’indietro ma va vissuta in avanti, diceva Søren Kierkegaard. Lei il futuro di Raphaël come lo vede?
Nel prossimo futuro la nostra cooperativa sarà impegnata,  per la prima volta, a gestire un servizio ospedaliero, l’Ospedale di Comunità, una struttura che i bisogni emergenti richiedono come prioritariamente necessaria per garantire una degenza intermedia fra l’ospedale e il territorio. Il desiderio è di dare continuità alla nostra storia di intraprendenza,  cercando di conferire solidità giuridica, organizzativa ed economica a un’impresa che coinvolge ormai migliaia di persone delle quali, in qualche modo, siamo divenuti responsabili. Gli ammalati, in primo luogo, e le loro famiglie; i collaboratori, che offrono la loro competenza professionale; e, infine, tutti coloro che fanno parte di quella rete di solidarietà legata alla costruzione di una “civiltà dell’amore” che non è utopia ma meta ambiziosa. Il nostro sguardo è impegnato a restare vigile e lungimirante, a non appiattirsi sul presente e sugli ostacoli, ma ad essere attratto dalla visione di un futuro migliore.

Un’ultima domanda. Alla luce di tutto quello che ci ha detto, che cosa significa per voi essere una cooperativa?
Significa credere ancora in quei valori che don Pierino Ferrari ha sempre portato avanti: il riconoscimento della dignità della persona umana considerata nella sua interezza,  la solidarietà,  l’assenza di profitto. Inoltre, per realizzare lo scopo sociale della cooperativa, nella gestione ordinaria come nella realizzazione dei progetti innovativi,  abbiamo sempre instaurato rapporti privilegiati con altre cooperative presenti nel territorio bresciano, convinti come siamo che “cooperare” sia fondamentale .  


Andrea Bernardini