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Imprese sociali che nascono e crescono, anche grazie alla capitalizzazione di CFI, all'interno del progetto europeo small2big: La Nuvola nel Sacco

Intervista al Presidente Avigo

FotografiaLa storia dell’azienda La Nuvola nel Sacco, nata a Brescia nel 1986, inizia dal nome. Come ci spiega Federica Avigo, presidente della cooperativa lombarda. “Una nuvola contenuta in un sacco, che si adatta alla sua forma senza modificarla. La nuvola rappresenta le idee, i sogni, i progetti. Rappresenta quella ‘animazione sociale’ che è il fulcro del nostro lavoro, qualcosa che può apparire lontano e impalpabile ma che, al contrario, è concreto e reale; mentre il sacco è, per noi, la ‘casa’ che accoglie i progetti, un contenitore modellabile che si adatta alle esigenze dei beneficiari e alle condizioni della comunità”. Concetti che ritorneranno spesso in questa breve intervista, che la presidente de La Nuvola nel Sacco ci ha concesso per parlare della “sua” cooperativa e del progetto europeo Small2big, rivolto a finanziare le imprese sociali.

Ci può dire che cosa fa La Nuvola nel Sacco? Qual è la sua mission?
La nostra cooperativa - che è attiva nelle province di Brescia e di Milano - nasce da una convinzione di fondo: l’animazione può essere la risposta al bisogno di socialità del territorio, quando il “divertimento” subisce una trasformazione e diventa un vero e proprio strumento di crescita della persona. Per questo, accanto al settore più propriamente legato all’animazione, abbiamo sviluppato un settore dedicato al sociale, con servizi per minori, anziani, disabili e scuole, che ci ha dato la possibilità di partecipare, tra l’altro, a quei bandi che avevano come obiettivo il miglioramento delle condizioni di vita delle comunità in cui operiamo.

Ci sembra che il tutto passi anche attraverso dei servizi che potremmo definire innovativi. È cosi?
Sì. Basti pensare, soltanto per citarne alcune, alle nostre iniziative legate alla promozione di politiche giovanili, che vedono lo sport e la musica come strumenti efficaci di relazione e attivazione dei processi di crescita degli adolescenti; oppure, alla gestione, in collaborazione con gli enti pubblici e con alcune associazioni del territorio, di tre “teatri di comunità”; o, ancora, alla promozione di eventi formativi attraverso le tecniche del “teatro forum”, molto apprezzato nelle scuole di ogni ordine e grado.

Qual è, se lo dovesse indicare, il vostro punto di forza?
Siamo animatori di comunità: questo è il nostro punto di forza. Vogliamo “attivare processi e non solo erogare servizi”.  E, per agire, scegliamo l’animazione e la costruzione di reti. Crediamo, insomma, che sia fondamentale sviluppare comunità solidali in grado di diventare “luoghi” di progetti e di servizi, vettori di un’esperienza positiva.

Il futuro non è un regalo, è una conquista, ha detto John Fitzgerald Kennedy. Il futuro de La Nuvola nel Sacco come lo vede? 
Mi immagino una cooperativa che continui il suo percorso nel solco di un’azione imprenditoriale a elevato impatto sociale. È questo il concetto attorno al quale ruota tutta l’attività dei nostri 53 soci lavoratori, che insistono nell’individuare nelle parole “etica” e “impresa” le proprie matrici culturali. Matrici che li impegnano ogni giorno a trovare il giusto equilibrio tra l’efficienza economica necessaria per portare avanti un’azienda e le azioni che connotano il senso di una vocazione orizzontale ed inclusiva.

L’ultima domanda riguarda il progetto Small2big, che ha permesso a Cfi di finanziare la vostra cooperativa. Che benefici ne avete tratto?
Sono due le iniziative che vogliamo portare avanti grazie al finanziamento. Il progetto “Abithub”, che parte dall'idea di ristrutturare una cascina storica, per riconsegnare al territorio e alla cittadinanza un luogo dove prevalgano la condivisione e la partecipazione. Un luogo in cui trovare cultura dell'accoglienza e buon cibo, ascolto e opportunità lavorative, inclusione e proposte culturali e sportive. E poi, per quanto concerne l’ambito sanitario, il progetto “Dsr”, che ha lo scopo di rendere il nostro centro di riabilitazione sempre più efficiente ed innovativo.

Andrea Bernardini