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Imprese sociali che nascono e crescono, anche grazie alla capitalizzazione di CFI, all'interno del progetto europeo small2big: Cooperativa PIO LA TORRE – LIBERA TERRA

Intervista al Presidente Giuseppe Cumia

Fotografia“La nostra azienda, che è sostenuta da Cfi, è nata nel 2007. Ci occupiamo dei beni confiscati alla mafia nel territorio dell’Alto Belice Corleonese e gestiamo un centinaio di ettari di terreno nella provincia di Palermo, curando anche l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati”. Così racconta Giuseppe Cumia, presidente della cooperativa Pio La Torre - Libera Terra, costituita da 8 soci lavoratori che, per dirla ancora con le sue parole, “grazie al loro impegno quotidiano ‘costruiscono’ percorsi di lavoro, facendo della legalità e del riscatto della propria terra la stella polare che li guida”.  


Presidente Cumia, per entrare più nello specifico, ci può dire di cosa si occupa la vostra cooperativa?
La Pio La Torre - Libera Terra, socia del Consorzio Libera Terra Mediterraneo, fornisce materie prime per produrre vino, olio, legumi, cereali, ortive, tutte  produzioni tipiche del nostro territorio, attraverso il recupero di terreni, sottratti alla mafia, messi a coltivazione in regime di agricoltura biologica. Nel comune di Corleone, inoltre, la nostra cooperativa gestisce un agriturismo denominato "Terre di Corleone", situato nella contrada Drago, un luogo di particolare rilievo paesaggistico, naturalistico e storico. L’agriturismo, nato da una precedente struttura confiscata a Salvatore Riina, comprende una zona ristorazione per circa 90 coperti, 16 posti letto a disposizione degli ospiti, un parco giochi per bambini e un campo polifunzionale.

E per quanto riguarda i servizi?
Proponiamo itinerari legati al turismo responsabile e offriamo percorsi di formazione ed impegno attraverso le iniziative, vedi “E!State Liberi!”, promosse dall’associazione Libera. Organizziamo incontri e convegni, sull’esperienza di riqualificazione dei beni sottratti alle mafie, nelle scuole e in altre realtà pubbliche e private. Gestiamo, infine, servizi agrituristici.

Se li dovesse indicare, quali ritiene che siano i vostri punti di forza?
Essere una cooperativa sociale è già un punto di forza, perché a prevalere è il principio mutualistico, che ci ha portato a gestire le nostre coltivazioni secondo il metodo di coltivazione biologica, ad effettuare  investimenti migliorativi sui beni confiscati che rappresentano un bene pubblico, a dare opportunità di lavoro a soggetti svantaggiati.

Un tema che vi sta a cuore è quello legato alla durata dei contratti di comodato tramite i quali i beni vi vengono affidati. Che ci può dire in tal senso?
Le durate sono troppo brevi e le scadenze stanno diventando troppo ravvicinate; occorrerebbe mettere in piedi tavoli istituzionali con i quali interloquire per prorogare, in maniera razionale e sostenibile, la durata dei prossimi comodati. Questo per far sì che le cooperative non vengano scoraggiate dal realizzare investimenti su beni che non sono di loro proprietà bensì del pubblico al quale, alla scadenza, ritorneranno, in una condizione migliore rispetto a quando gli stessi vennero assegnati.

Per una cooperativa come la vostra, il progetto europeo Small2big, rivolto a finanziare le imprese sociali, che cosa ha rappresentato? Quali benefici ne avete tratto?
Il progetto ha permesso alla cooperativa  di rafforzarsi dal punto di vista  finanziario. Questo ci consentirà di raggiungere gli obiettivi di riqualificazione e di ristrutturazione di cui la stessa necessita e di cui sicuramente beneficerà in futuro.

A proposito di futuro. Quello della Pio La Torre - Libera Terra come lo vede?
Negli ultimi anni la cooperativa ha investito molto nel settore vitivinicolo e, tra qualche tempo, molti degli impianti di vigneto realizzati entreranno in produzione. Ciò ci permetterà di aumentare la produzione di uve autoctone tanto apprezzate dal mercato a cui ci rivolgiamo. Penso, poi, che la nostra struttura agrituristica abbia un ampio margine di sviluppo e su questa continueremo a investire nei prossimi anni.

Un’ultima domanda, per concludere questa breve intervista. Che cosa significa per voi essere una cooperativa?
Per noi essere una cooperativa significa condividere un percorso ed un progetto. Vuol dire crearci un futuro, tramite il nostro lavoro, che va ad affiancarsi a quello di altri giovani del territorio.

Andrea Bernardini