www.cfi.it
Home > News > Fare degli ostacoli un punto di partenza: LA COOPERATIVA FORLI’ TANK FACTORY

Fare degli ostacoli un punto di partenza: LA COOPERATIVA FORLI’ TANK FACTORY

Intervista al Presidente Roberto Paci

Fotografia
“Occorre fare degli ostacoli che incontriamo dei punti di partenza”. Questa frase di Martin Luther King ci è venuta in mente quando abbiamo deciso di incontrare Roberto Paci, presidente della cooperativa Forlì Tank Factory, attiva nel settore legato alla produzione di serbatoi per veicoli industriali e speciali. Sì, perché l’impresa romagnola, nata da un progetto di workers buyout nella città da cui prende il nome, ha saputo trasformare la difficoltà derivata da una crisi aziendale in una grande opportunità, dimostrando capacità e resilienza.

Presidente Paci, per iniziare questa breve intervista, ci può raccontare la storia della Forlì Tank Factory?
La nostra cooperativa nasce dal tentativo di dare continuità produttiva ad una azienda che stava chiudendo. Dopo alcuni anni difficili, alla fine del 2019,  la proprietà dell’azienda di cui eravamo dipendenti ha manifestato la volontà di cessare la produzione. Noi, come dipendenti,  abbiamo cercato informalmente di trovare un accordo con la proprietà ma non ci siamo riusciti. All’inizio del 2020, la situazione è precipitata e l’azienda è entrata in procedura concordataria; è stato un momento veramente difficile, perché ci avevano fatto tante promesse che poi si sono rivelate vane e,  alla fine,  siamo rimasti soli.  A questo punto, abbiamo costituito la Forlì Tank Factory. Dopo quello che io definirei un periodo molto intenso e faticoso, fatto di valutazioni, di progetti e di trattative, la  nostra avventura è partita ufficialmente lo scorso 22 marzo,  dopo circa un anno e mezzo dall’inizio della crisi. Oggi fanno parte della cooperativa cinque soci lavoratori e due dipendenti. Siamo consapevoli di aver scelto una strada difficile ma, allo stesso tempo, stimolante, anche perché siamo riusciti, grazie al sostegno di Confcooperative e di CFI, a creare una nostra impresa.

Ci dice qualcosa di più sui prodotti della Forlì Tank Factory?
Lavoriamo acciaio, acciaio inox e, ultimamente, alluminio, per creare serbatoi che saranno montati su veicoli industriali. La cooperativa progetta anche dei prodotti destinati al mercato europeo, soprattutto nel campo della componentistica oleodinamica. A questo affianchiamo una produzione di serbatoi costruiti tenendo conto dei disegni che ci propongono i clienti: qui la nostra abilità si manifesta nel conferire determinate qualità al prodotto,  come la garanzia di tenuta a pressione nel tempo e la pulizia interna.

Quello di Forlì Tank Factory ci sembra, facendo riferimento alla vostra produzione,  anche un approccio innovativo. È così?
Sicuramente.  La sfida, per noi,  è oggi  quella di progettare utilizzando materiali sempre più leggeri, come l’alluminio, che consentono un risparmio di peso e di tara e, quindi,  consumi minori e migliori performance nel sollevamento.
      
Sempre per rimanere nell’ambito della produzione, ci pare che la vostra sia piuttosto flessibile…
Sì, perché una produzione flessibile ci consente di essere dinamici e pronti a rispondere alle esigenze di certe nicchie di  mercato. Quello che ci distingue dai nostri concorrenti, che sono più grandi di noi e che riescono ad offrire  una gamma molto ampia di prodotti, è la capacità  di realizzare prodotti personalizzati in piccole serie e in tempi ragionevoli. Siamo collocati geograficamente in una zona ricca di produzioni meccaniche e ciò ci permette di avere un ampio ventaglio di potenziali clienti.  Stiamo cercando, però, anche dei partner strategici che ci consentano di pianificare la produzione con maggiore anticipo e tranquillità.
      
Se dovesse indicare quella che è la vostra maggiore qualità, cosa direbbe?
Sembra facile costruire un serbatoio ma le assicuro che non lo è.  È soltanto l’esperienza che ti  permette di trovare quelle soluzioni tecniche che ti consentono di coniugare qualità ed efficienza economica. È  sicuramente questa abilità nella fase di sviluppo del prodotto la caratteristica più importante di Forlì Tank Factory. Aiutare a progettare, trasformare un’idea in un prodotto valido, trovare soluzioni ai problemi. Senza il serbatoio, il veicolo non si muove o non è operativo. Un serbatoio montato su un veicolo che opera in ambienti prevalentemente ostili deve offrire certe garanzie. È quindi necessario prevenire i potenziali problemi,  curando tutti gli aspetti determinanti in fase di progettazione. Questo crea  un legame forte con il cliente e  permette di superare le inefficienze produttive e i maggiori costi di produzione che come Paese e come azienda ci troviamo ad affrontare. È  evidente che le produzioni di serie siano più economiche in Turchia o in Cina, ma è altrettanto chiaro che avere la possibilità di affidarsi ad un’azienda specializzata situata vicino casa è molto più funzionale.

La vita può essere capita solo all’indietro ma va vissuta in avanti, diceva qualcuno. Il futuro di Forlì Tank Factory come lo vede?
Siamo talmente presi dall’avviamento dell’impresa che è veramente difficile immaginare quale sarà lo sviluppo futuro di Forlì Tank Factory.  Il nostro obiettivo, ciò per cui stiamo duramente lavorando, è quello di costruire una realtà dinamica e flessibile, che realizzi un prodotto di qualità con un minimo di marginalità, nel rispetto dell’ambiente e delle condizioni di sicurezza dei lavoratori. Abbiamo appena ottenuto dal Ministero dei Trasporti la certificazione per la produzione di serie e stiamo lavorando per ottenere la certificazione di qualità. Purtroppo l’azienda che abbiamo rilevato, per anni non ha investito in nuovi macchinari, in tecnologia e in sicurezza. Per evitare di spezzare il legame con i nostri migliori clienti, abbiamo deciso di operare in continuità con l’azienda precedente. Questo, se da un lato ci ha consentito di partire immediatamente a livello produttivo, dall’altro ci ha costretto a far fronte a notevoli problemi tecnici per quanto riguarda la produzione. La sfida, nell’immediato, è quella di trovare un nuovo capannone dove trasferire la produzione, per operare con maggiore produttività.

Un’ultima domanda, prima di lasciarci. Che cosa significa per voi essere una cooperativa?
Essere una cooperativa per noi significa essere padroni del nostro destino, essere imprenditori di noi stessi. Proveniamo da una realtà industriale dove contano solo i numeri e la qualità e dove il termine cooperativa ha prevalentemente un’accezione negativa, come se si parlasse di un’impresa di serie B. Invece noi sentiamo di appartenere ad un’azienda come tutte le altre, collocata però in un sistema cooperativo. Il mondo della cooperazione è stato l’unico a credere nel nostro progetto e ad aiutarci concretamente, consentendoci di creare la società e permettendo alla cooperativa di iniziare la produzione. Senza il sostegno del mondo cooperativo, che però ci ha sempre lasciato la libertà  di decidere,  gli ostacoli che ci siamo trovati ad affrontare sarebbero diventati insormontabili.

Andrea Bernardini