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IL 27 FEBBRAIO 1985 IL PARLAMENTO APPROVA LA “LEGGE MARCORA”. LA VALORIZZAZIONE DEL MODELLO COOPERATIVO PER LA CREAZIONE DI IMPRESA, OCCUPAZIONE, SVILUPPO

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IL 27 febbraio è un giorno importante per il movimento cooperativo italiano.
E’ il giorno dell’approvazione della Legge 49/1985, universalmente conosciuta come Legge Marcora (pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 5 marzo successivo), in ricordo di chi l’ha immaginata, promossa, voluta.
Giovanni “Albertino” Marcora è nato nel comune lombardo di Inveruno nel 1922, partigiano dopo l’8 settembre e poi militante della DC, diventa nel 1974 Ministro dell’Agricoltura, ruolo che ricopre fino al 1980, lasciando un segno concreto in Italia e in Europa, per la determinazione delle sue battaglie in favore del lavoro agricolo. Dal 1981 al 1982 è Ministro dell’Industria, del commercio e dell'artigianato e si confronta con una pesante crisi produttiva e occupazionale.
È in questo contesto che Marcora getta le basi di quella che diventerà la Legge 49: l’idea che i lavoratori di aziende in crisi che si associano in cooperativa per rigenerare l’impresa meritino di avere al loro fianco lo Stato.
Muore a soli sessant’anni, il 15 febbraio 1983, senza avere modo di vedere la sua legge entrare in vigore e iniziare ad incidere concretamente sulle vite di tanti lavoratori di aziende in crisi.
Negli anni questo strumento di politica attiva del lavoro ha subito diverse trasformazioni. Ha saputo adeguarsi ai tempi e ai contesti mutati.
Ha esteso il suo raggio di azione dalle sole imprese rigenerate (i cosiddetti WBO) a tutte le cooperative di lavoro e alle cooperative sociali.
E’ diventato il principale strumento legislativo per la promozione di imprese cooperative che mettono i lavoratori e l’occupazione al centro del loro fare impresa.
Ha contribuito a creare e salvaguardare quasi 26.000 posti di lavoro in oltre 560 imprese cooperative. Ha generato occupazione, ricchezza, sviluppo.
CFI è oggi l’unico soggetto deputato alla sua attuazione.