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Imprese sociali che nascono e crescono, anche grazie alla capitalizzazione di CFI, all'interno del progetto europeo small2big: Magazzini Oz

Fotografia“La nostra impresa nasce come progetto legato a Casa Oz, un’associazione no profit attiva a Torino da 15 anni, che ha costituito la cooperativa sociale per dare ‘visibilità’ al proprio operato e, in un’ottica di complementarità, per promuovere il servizio di sostegno alla quotidianità delle persone in età adulta, per le quali l’inserimento lavorativo è particolarmente difficile. Casa Oz si occupa delle persone svantaggiate fino all’età scolare, mentre noi ce ne occupiamo dopo che hanno terminato il percorso scolastico”. Così Luca Marin, presidente della cooperativa Magazzini Oz, costituita nel 2014 e formata, attualmente, da 12 soci lavoratori. “Una bella realtà, a cominciare dal nostro ristorante che inizia ad avere una certa riconoscibilità”, dice ancora Marin, che abbiamo intervistato per conoscere meglio l’azienda torinese, sostenuta anche da Cfi.

Presidente Marin, ci parla un po’ della cooperativa e dell’attività del ristorante?
Magazzini Oz  gestisce un ristorante, un emporio e una caffetteria. Per noi, nell’ambito di queste attività,  quello che conta è la qualità e la cura dei locali. Nel nostro ristorante i clienti trovano buon cibo e, soprattutto, possono sperimentare alimenti provenienti da tutto il mondo senza sentirsi a disagio e senza dover cambiare i propri parametri. Per quanto riguarda l’emporio, posso dire che abbiamo una selezione, quasi unica, di oggetti per la casa, la persona e il bambino. Poi, c’è  la  caffetteria, che apre solo il sabato e la domenica e si affaccia su un cortile meraviglioso, una delle perle della nostra città.

E per quanto concerne l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate?
È un impegno che abbiamo preso molto seriamente e che svolgiamo attraverso selezioni, colloqui, inserimenti in azienda, follow up periodici, grazie anche ai rapporti che abbiamo con aziende, università e fondazioni.  Abbiamo lavorato a fondo su questi aspetti, in modo da poter mettere in piedi un sistema solido, che nel tempo ha continuato a creare opportunità. Basti considerare che, in questi dieci anni, sono oltre un centinaio le persone che sono passate da Magazzini Oz. Fino al 2019,  era la  nostra azienda che dava lavoro ai soggetti svantaggiati.  Ormai non abbiamo più tante posizioni aperte e quindi, dopo il Covid, abbiamo cominciato ad inserire i ragazzi in altre aziende.

L’approccio che avete rispetto a questa problematica, potremmo considerarlo il vostro punto di forza?
Direi di sì. Conduciamo l’attività della cooperativa, con successo, facendo leva su una percentuale di lavoratori svantaggiati molto più alta di quella prevista per legge, circa il 35%. E questo perché non li abbiamo mai considerati un freno alla “performance” aziendale ma, anzi, una risorsa.

Magazzini Oz, tra le altre cose, gestisce anche la buvette del Consiglio Comunale di Torino. Ce ne vuole accennare?
È un’esperienza importante. Ci ha permesso di sperimentare la gestione di un locale completamente distaccato da Magazzini Oz, con un pubblico e con un’offerta molto diversi. Diversificare può essere stimolante.

Come cooperativa, che benefici avete tratto dal progetto europeo Small2big, rivolto a finanziare le imprese sociali?
Le rispondo così: per noi riuscire a passare da “small” a “big” significa crescere, rendere la cooperativa più solida ed avere un impatto maggiore sulla comunità.

Davanti a noi stanno cose migliori di quelle che ci siamo lasciati alle spalle, ha detto C.S. Lewis. Il futuro della Magazzini Oz come lo vede?
Vogliamo portare avanti il Progetto Molino, che riguarda la gestione della cascina del futuro parco del Po. Casa Oz ha la gestione di questo spazio, che in parte verrà curato da Magazzini Oz: continueremo a preparare i pasti per Casa Oz ma potremo anche vendere i nostri prodotti a chi utilizzerà il parco del Po. Oltre a questo, continueremo a lavorare per rafforzare la cooperativa.

Ma, alla fine, che cosa significa per voi essere una cooperativa? 
La nostra cooperativa, per come è costruita e pensata, ha l’obiettivo di produrre degli utili ma come valore diffuso per i soci. Siamo persone che vengono da una precedente esperienza imprenditoriale e non facciamo questa vita per arricchirci. Mi piace, invece, il concetto che il giorno in cui Magazzini Oz dovesse produrre grandi utili, ne andrebbero a beneficiare tutti, a differenza di quello che accade in altre tipologie di imprese.

Andrea Bernardini