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Soles Tech, ovvero come ti compro l’azienda prima che tu la chiuda

Fonte: Corriere della Sera - Buone notizie

L’azienda di Forlì è fallita e i dipendenti la hanno rilevata e trasformata in coop. Ognuno ha dato secondo le sue possibilità: c’è chi ha messo 5mila euro a rate e chi 5 volte tanto. Ed ecco che cosa è successo
FotografiaSollevare palazzi e ricostruire il proprio futuro. I soci della Soles Tech di Forlì, che opera nel settore edilizio e dell’antisismica, sono specializzati in entrambe le cose. Per loro alzare un condominio di sette piani e 12 mila tonnellate di peso isolandolo sismicamente è un gioco da ragazzi ma gli ex dipendenti della Soles srl hanno fatto di più: si sono risollevati dal licenziamento comprando azienda e brevetti e dando vita a una cooperativa tutta loro. Si tratta di un caso più unico che raro di Workers buyout, ovvero di lavoro ricreato da ex lavoratori divenuti imprenditori di se stessi. Insomma gli specialisti della messa in sicurezza degli edifici hanno trovato il modo per mettersi al riparo dal terremoto del licenziamento. La storia ha inizio nel settembre del 2013 quando in seguito a una serie di fusioni il gruppo Consta, composto da varie aziende tra cui la Soles srl di Forlì, va in crisi ed entrambe vanno in concordato liquidatorio. Francesco Miniti, 46 anni, direttore amministrativo, ha vissuto tutto l’iter: «Già un anno prima avevamo capito che le cose non andavano. Era successo che due grandi commesse andate male avevano provocato grossi squilibri finanziari». Anche Miniti va in cassa integrazione insieme con una decina di colleghi. Dopo un mese trova un altro lavoro. Ma poi lo richiamano in Soles srl per gestire il concordato: «Il tribunale mise all’asta la società e i brevetti, iniziarono a girare le prime cifre, ci fu una prima offerta di circa 150 mila euro. E così con Vincenzo Bondi (attuale presidente di Soles Tech) abbiamo detto che per quella cifra ci saremmo potuti mettere insieme noi. Un’idea da bar che poi abbiamo proposto anche ad altri colleghi». Un’idea che è piaciuta. Tutti gli ex dipendenti - una trentina di ragazzi tra operai, geometri, ingegneri, amministrativi - hanno versato una quota per rilevare l’azienda e i brevetti e il 18 maggio del 2015 è nata la Soles Tech, società cooperativa. «Sapevamo che normalmente quando un’azienda grossa acquisisce una più piccola è interessata ai lavori che ci sono dentro e non alle persone. Normalmente in quei casi diventi un numero. Noi invece volevamo essere ancora protagonisti del nostro lavoro», racconta Luigi Patanè, direttore commerciale della cooperativa. La spinta a unirsi nel progetto risiedeva anche nella consapevolezza di aver tecnologie uniche: «La società aveva tanti brevetti italiani nel campo dell’antisismica, come quelli per il sollevamento di edifici e dei serbatoi con l’inserimento di isolatori, che sarebbero andati dispersi». All’epoca almeno una quindicina di persone avevano già perso il posto e altri 15 erano in cassa integrazione, quasi tutte persone con famiglie da mantenere e difficoltà a reinserirsi nel mondo del lavoro. Il presidente Vincenzo Bondi ricorda che «già prima della crisi c’era questa coesione tra di noi, e in più sapevamo usare queste tecnologie: abbiamo capito che metterci insieme era l’unica possibilità per ripartire». Il capitale sociale raccolto è ammontato a 800 mila euro, ognuno ha dato secondo le sue possibilità: c’è chi ha messo 5mila euro, anche a rate, e chi 5 volte tanto, chi ha investito il proprio tfr e chi i risparmi di una vita ma nella cooperativa sono tutti soci allo stesso modo. Bondi e Patanè si prendono la parola l’un l’altro per spiegare: «Siamo cresciuti un po’ per volta. Un passo dopo l’altro siamo riusciti a prendere 7 operai, poi siamo passati a 10, poi primo, secondo, terzo tecnico. Oggi sono passati tre anni e siamo 25 in pianta stabile più una trentina circa di artigiani dell’indotto: un miracolo». L’azienda cresce al ritmo di due dipendenti all’anno e, partita da un fatturato di 160mila euro del 2015, prevede di chiudere il 2018 a quota 6 milioni e 300mila euro. Il simbolo della rinascita, il primo lavoro della cooperativa, è il sollevamento di un condominio a Mirandola nel 2016, un palazzo di sette piani colpito dal sisma del 2012. La gioia del ritorno al proprio lavoro di quel giorno sta tutta nelle parole di Devis Baldassari, operaio specializzato licenziato dalla Soles srl e oggi socio della cooperativa: «Dopo aver passato due anni in aziende facendo cose che non erano nel mio dna ritornare alle mie competenze è stato come ritornare a camminare dopo un periodo sulla sedia a rotelle. Mi sono rialzato. E non è poco».